“C’era una volta” con il fotografo Luigi Brisso e l’artista Máximo Pincheira Corvalán
Ciclo di incontri sulla residenza in Italia di artisti cileni
I protagonisti di questo appuntamento sono il fotografo Luigi Brisso e l’artista Máximo Pincheira Corvalán.
Il Risultato fotografico dell’artista è il frutto di un processo artistico ed antropologico. Con una Macchinetta dell’anno 1914, che ereditò da suo nono Luigi, italiano emigrante in Sudamerica alla fine del 1940, dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Quasi un secolo dopo, suo nipote, l’artista Luigi di orgine cilena, ma nomade nella vita, riprende in mano questa camera per tornare in Italia ed immortalare presente e passato della città di Roma, con la tecnica di una macchina antica, attaversando il caos e l’effervescenza odierna.
Luigi Brisso
Luigi Brisso, nato nel 1973 in Cile dove studia e lavora come fotografo di stampa . Nel 1996 viaggia in Messico per approfondire gli studi in capo cinematografico, specializzandosi in direzione di fotografia. Dall’anno 1999 al 2011 ha vissuto tra Barcellona e Roma.
Brisso, usa un linguaggio visivo come strumento comunicativo recreativo, facendo si che ogni lavoro, sia esso artistico che professionale, diventi una poesia visiva.
Tra i suoi progetti attuali si distacca quello di fotografare il mondo con un frigorifero come macchina.
Máximo Pincheira Corvalán
Nasce a Santiago del Cile nel 1973, la sua famiglia viene esiliata nello stesso anno, all’inizo a Bogotà (Colombia) e successivamente a Berlino, poi La Habana, dopo cinque anni si installa in Messico fno al 1990 quando decide di far ritorno in Cile.
A Santiago ottiene il titolo in “Licenciatura en Artes” nel 2000 nell’Arcis, si laurea con un Magister in Arti Visive nel 2002 presso l’universita’ de Cile.