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PIER PAOLO PASOLINI SARÀ RICORDATO NEL FESTIVAL FIDOCS 2015 DI SANTIAGO

l’IIC Santiago organizza una proiezione durante il Festval FIDOCS 2015.

Inserire qui il sottotitolo 2 dell’evento (italiano)

L’Istituto Italiano di Cultura di Santiago de Chile è orgoglioso di presentare  al Festival Internacional de Documentales de Santiago  2015 (FIDOCS, 22-27 Settembre 2015) il documentario del regista, poeta, scrittore italiano  Pier Paolo Pasolini, Appunti per una Orestiade Africana”,  per ricordarlo nel quarantesimo anniversario della sua morte.

Presenterà la pellicola il famoso critico cinematografico David Vera Meiggs.


 


PPP. ( Bologna 1922-Roma 1975) è una figura centrale della vita culturale italiana del secondo dopoguerra. La sua straordinaria attività creativa in cui tentava di coniugare marxismo e religiosità cristiana si è riversata nella poesia, nella narrativa, nel cinema, nella saggistica, nell’attività giornalistica. PPP.. come nessun altro letterato italiano, si è trasformato in una figura pubblica suscitatrice di scandali e feroci dibattiti. Al centro della sua opera sta la critica radicale della moderna società consumistica e la celebrazione del mondo contadino e sottoproletario destinato a soccombere all’oppressiva razionalità borghese. Ne sono testimonianza le sue opere principali: “le ceneri di Gramsci”( poesie 1957), i romanzi “Ragazzi di vita” (1955) e “Una vita violenta”(1959), i film “Accattone”( 1961), “Mamma Roma”(1962), “La ricotta”(1963), Il Vangelo secondo Matteo”(1964). Negli ultimi anni il suo impegno di denuncia civile si espresse in memorabili interventi giornalistici poi raccolti in “ Scritti corsari”(1975) e “Lettere luterane”(1976). La sua parabola creativa si conclude con il disperato pessimismo del film “Salò e el 120 giornate di Sodoma”.(1975). La sua morte tragica sembrò il suggello di una vita condotta sotto il segno di una disperata tensione.


“Appunti per un’Orestiade africana”: fra il 1968 e il1969 PPP. Compie riprese in Uganda, Tanzania e Tanganika. Dovrebbero preludere a una trasposizione africana dell’ “Orestiade” di Eschilo, parte di un più vasto progetto dal titolo” Appunti per un poema sul terzo mondo” con episodi ambientati in India, paesi arabi e Sud America. Il film non viene realizzato, ma il filmati, accompagnati dal commento fuori-campo di Pasolini stesso, raggiungono comunque un’autonoma validità espressiva. Vi si riconoscono due punti focali dell’universo poetico pasoliniano: il mito greco( in quegli stessi anno Pasolini realizza “Edipo re” e “Medea”) e la fiducia “terzo-mondista” con cui Pasolini guardava ai processi di liberazione e decolonizzazione. La vicenda narrata da Eschilo poteva costituire la chiave di lettura per interpretare il passaggio del popolo africano ( e più in generale delle “periferie del mondo”)dalla cultura tribale a una nuova forma di organizzazione democratica che salvaguardasse la cultura popolare dalla distruttiva negatività della società capitalistica occidentale. Una speranza che avrebbe avuto breve vita.


CONTACTO: http://www.fidocs.cl


 

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