Eugenio Viola, Eugenio Tibaldi y Patrick Hamilton PRESENTANO
Conversatorio “Chimere. La Biennale del 74 come laboratorio sociale del presente”
Sala de Conferencias Guillermo Núñez
Museo de Arte Contemporáneo -Parque Forestal
Ismael Valdés Vergara 506- Santiago
Giovedì 3 ottobre 2024, ore 15.30 / acceso libero
Qual è il ruolo, oggi, dell’arte e delle sue istituzioni in contesti di ridotta espressione democratica? L’arte può ancora ergersi a simbolo di resistenza contro le dittature e in difesa della democrazia e dei diritti umani? Ha ancora senso, oggi, un approccio politico e sociale all’arte? Queste sono solo alcune delle molteplici domande legate all’eredità della Biennale del 1974.
Giovedí 3 ottobre , alle ore 15.30, l’art curator Eugenio Viola e l’artista italiano Eugenio Tibaldi, presentano il progetto dedicado alla Biennale di Venezia del 1974. In collaborazione con il Museo Arte Contemporáneo (MAC) e con la partecipazione da remoto dell’artista cileno Patricio Hamilton, danno a conoscere al pubblico cileno gli assi potanti della ricerca artistica che oggi si realizza a Venezia, il cui lavoro conclusivo verrà presentato in residenza e mostra-installazione al (MAC) Quinta Normal il prossimo aprile 2025.
“Chimere. La Biennale del 74 come laboratorio sociale del presente” è il progetto curatoriale di Eugenio Viola che nasce dal dialogo tra l’artista italiano, Eugenio Tibaldi e l’artista cileno Patrick Hamilton, pensato per celebrare i cinquant’anni dalla Biennale di Venezia del 1974, un evento che ha causato una rottura, fino ad allora senza precedenti, nella storia stessa della istituzione lagunare, che in questa occasione assume, per la prima volta, una posizione apertamente politica.
Eugenio Tibaldi e Patrick Hamilton, insieme a Eugenio Viola, risponderanno al tema dell’eredità e dell’importanza della Biennale del 1974 attraverso le rispettive sensibilità e ricerche, con opere prodotte per l’occasione, contribuendo a mantenere viva la rilevanza del ricordo delle esperienze legate alla Biennale del 1974, intesa come laboratorio sociale del presente.